Cornea: L’assunzione orale di acidi grassi omega-3 aumenta la produzione lacrimale
Teheran – mechentel news – Lo studio clinico randomizzato in doppio cieco di H. Kangari et al., del reparto di Optometria dell’Università delle Scienze Mediche Shahid Beheshti di Teheran, dimostra che i pazienti con cheratocongiuntivite secca possono ridurre i sintomi della malattia grazie all’assunzione orale di acidi grassi omega-3. Per condurre lo studio, i ricercatori hanno distribuito 64 pazienti con cheratocongiuntivite, di età compresa tra 45 e 90 anni, in due gruppi. I 33 pazienti nel gruppo di trattamento hanno ricevuto, per 30 giorni, due capsule al giorno di acidi grassi omega-3 (ciascuna capsula conteneva 180 mg di acido eicosapentaenoico e 120 mg di acido docosaesaenoico). Le 31 persone nel gruppo placebo hanno assunto, per un mese, due capsule oleose contenenti trigliceridi a catena media. All’inizio dell’assunzione e dopo un mese, alla fine del trattamento, è stato determinato il tempo di rottura del film lacrimale (Tear Break-Up Time, TBUT), la produzione lacrimale mediante test di Schirmer e l’indice di alterazione della superficie oculare (OSDI). In particolare, è stato messo in evidenza un aumento del TBUT tra il giorno 1 e il giorno 30. Inoltre, il punteggio OSDI è diminuito e il risultato del test di Schirmer è aumentato. Prima dell’inizio dello studio, nel gruppo placebo il TBUT medio, l’OSDI e il test di Schirmer corrispondevano rispettivamente a 4,5 ± 2,1 secondi, 36,4 ± 13,8 e 6,0 ± 2,6 mm. Dopo un mese, i valori erano rispettivamente 4,7 ± 2,6 secondi, 37,6 ± 13,5 e 6,2 ± 2,5 mm. Nel gruppo di trattamento, sono stati determinati i seguenti valori: 3,9 ± 1,7 secondi, 38,7 ± 16,5 e 5,8 e ± 2,5 mm prima del trattamento e 5,67 ± 2,6 secondi, 29,3 ± 15,9 e 6,8 ± 2,8 mm al termine dello studio. Le analisi della varianza con ripetizioni hanno dimostrato che gli aumenti nel gruppo di trattamento di tutti e tre i parametri erano significativamente migliori rispetto a quelli del gruppo placebo. Le variazioni nel gruppo di trattamento e nel gruppo placebo sono state del 71% e del 3,3% per il TBUT (P<0,001), del 26% e del 4% (P = 0,004) per la cheratocongiuntivite secca e del 22,3% e del 5 ,1% per il test di Schirmer (P = 0,033). Nel numero di maggio della rivista specializzata Ophthalmology dell’Accademia Americana di Oftalmologia, i ricercatori concludono che l’assunzione orale di acidi grassi omega-3 porta a una riduzione dell’evaporazione lacrimale, al miglioramento della cheratocongiuntivite secca e a un aumento della secrezione lacrimale.
Autori: Kangari H, Eftekhari MH, Sardari S, Hashemi H, Salamzadeh J, Ghassemi-Broumand M, Khabazkhoob M. Corrispondenza: Department of Optometry, Faculty of Rehabilitation, Shahid Beheshti University of Medical Sciences, Tehran, Iran. Studio: Short-term Consumption of Oral Omega-3 and Dry Eye Syndrome. Fonte: Ophthalmology. 2013 May 1. pii: S0161-6420(13)00337-0. doi: 10.1016/j.ophtha.2013.04.006. http://www.aaojournal.org/article/S0161-6420%2813%2900337-0/abstract